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Rimborso IVA: da obbligo contabile a leva finanziaria

Quando si parla di IVA, il pensiero corre subito a un tributo che l’impresa è chiamata a gestire come sostituto d’imposta: incassa dal cliente e versa all’Erario. Tuttavia, in molti casi, la bilancia tra IVA a debito e IVA a credito può pendere a favore del contribuente. Qui si apre un’opportunità troppo spesso trascurata: il rimborso IVA non è solo un diritto, ma può diventare una leva finanziaria strategica per le imprese, piccole e grandi. Di seguito illustreremo le diverse casistiche.

Le casistiche del rimborso IVA: conosciamo le diverse opportunità strategiche.

1. Esportatori abituali – Finanza liquida dal rimborso IVA estera.

Le imprese che effettuano abitualmente esportazioni (o operazioni assimilate, come cessioni intracomunitarie) hanno la possibilità di acquistare senza applicazione dell’IVA, generando quindi un’eccedenza detraibile. In questi casi, il rimborso IVA è strutturale e ricorrente.

Esempio: Un’azienda meccanica bresciana esporta il 90% della propria produzione in Germania e Austria. Acquista acciaio e componenti in Italia con IVA al 22%, ma vende esente. L’IVA a credito annuale è di oltre 200.000 euro. Richiedere il rimborso IVA estera significa ottenere liquidità extra senza indebitamento.

2. Operazioni soggette a reverse charge: il paradosso del credito “senza incasso”.

Il reverse charge (inversione contabile) è diffuso nei settori dell’edilizia, dell’energia e del commercio all’ingrosso di rottami. L’impresa riceve fatture senza IVA e, pur registrando l’IVA a credito e l’IVA a debito, finisce spesso in posizione creditoria.

Esempio: Una società che installa impianti fotovoltaici opera prevalentemente in reverse charge. A fine anno ha accumulato 80.000 euro di IVA a credito. Senza chiederne il rimborso, dovrebbe aspettare anni per “smaltirlo”. Ottenerlo in 90 giorni permette invece di finanziare nuovi investimenti o saldare fornitori senza ricorrere alle banche.

3. Start-up e investimenti iniziali: i crediti IVA per accelerare il proprio business.

Le imprese in fase di start-up, o che stanno affrontando grandi investimenti in impianti e beni strumentali, presentano spesso costi IVA importanti a fronte di un fatturato ancora ridotto.

Esempio: Una start-up tecnologica investe 500.000 euro in attrezzature e software. Il credito IVA supera i 100.000 euro, ma i ricavi sono ancora modesti. Non effettuare una richiesta di rimborso IVA significa lasciare capitale fermo. Sfruttarlo, invece, può essere la chiave per accelerare la crescita nonchè per essere utilizzato per altri scopi aziendali.

4. Rimborso IVA trimestrale: piccoli crediti, grandi vantaggi.

Anche chi genera crediti IVA su base trimestrale può accedere al rimborso infrannuale, con le dovute condizioni tra cui, ad esempio, l’aliquota media superiore al 10%. Questo strumento permette recuperi più rapidi e frequenti, evitando l’accumulo di crediti nel tempo.

Esempio: Una società vende integratori con IVA al 10% per un totale di 100.000 euro (IVA 10.000 €).
Nello stesso trimestre sostiene acquisti e spese per 80.000 euro, tutti con IVA al 22% (IVA 17.600 €). L’IVA a debito è 10.000 €, mentre l’’IVA a credito è 17.600€ producendo, dunque, un differenziale positivo di credito IVA di 7.600 €.
Poiché l’aliquota media degli acquisti (22%) supera quella delle vendite (10%), la società presentando istanza di rimborso IVA trimestrale, rientra in tempi brevi di parte della liquidità anticipata.

Dall’IVA “fardello” alla leva strategica: con noi puoi trasformarla in opportunità!

L’IVA a credito non è solo una voce contabile: è un potenziale flusso di cassa. Conoscere le casistiche e pianificare per tempo la richiesta di rimborso consente alle imprese di trasformare un vincolo fiscale in una risorsa finanziaria. Sì perché il flusso di cassa consente di fronteggiare rapidamente ad alcune esigenze imprenditoriali e poter trarre beneficio da quello che prima era un debito può essere davvero una strategia vincente.

E se una consulenza fiscale può fare la differenza, è proprio in questi casi che il commercialista smette di essere “solo” un tecnico, per diventare un partner finanziario strategico.

Il nostro studio è pronto per supportarti ad elaborare la miglior pianificazione finanziaria che meglio si adatta alle tue esigenze: una gestione ottimale tra l’IVA a credito e l’IVA a debito per trarre il miglior beneficio possibile.

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